La decontaminazione è una lavorazione, spesso trascurata, che si effettua quando si esegue un trattamento di Car Detailing ma anche un mantenimento.
Ma a cosa serve la decontaminazione delle auto?
In sequenza è la seconda operazione, che avviene subito dopo il lavaggio, che si esegue per ottenere un trattamento completo di Car Detailing e serve per rimuovere tutte quelle particelle che sono penetrate nei pori della vernice o eventualmente nella protezione applicata.
Quest’ultima, se non mantenuta correttamente, può intasarsi e diminuire il suo effetto idrorepellente con tutte le inevitabili conseguenze.
Come possiamo capire se una superficie ha bisogno di essere decontaminata?
Le superfici non decontaminate, in particolare le parti verniciate, risultano ruvide al tatto.
Per capire realmente la situazione si effettua “la prova del sacchetto” che consiste nel prendere una busta di nylon (o un guanto come quelli del supermercato della zona frutta e verdura) e lo si passa sulla superficie (ovviamente dev’essere pulita e quindi consiglio di fare questa prova dopo un lavaggio).
Nei casi più gravosi, questo effetto ruvido, lo si può sentire anche a mani nude.
Il risultato della decontaminazione è una superficie completamente liscia, segno che l’operazione è stata effettuata correttamente e sono state rimosse tutte le impurità.
NOTA: la decontaminazione delle auto è fondamentale per ottenere le massime performance dalle lavorazioni successive, sopratutto per l’applicazione di protettivi come cere o sigillanti, perchè se i pori della vernice saranno puliti il prodotto si attaccherà meglio e la sue performance saranno migliori.
Esistono 2 tipi di decontaminazione: quella chimica e quella meccanica. Una non sostituisce l’altra ma non sono sempre necessarie entrambe e a volte la meccanica non è fisicamente eseguibile (per esempio sulle auto opache o sulle parti in plastica grezza).
La decontaminazione chimica avviene grazie all’utilizzo di iron remover, che andrà a rimuovere ossido di ferro (specialmente sui cerchi o su auto parcheggiate vicino a stazioni ferroviarie) e tar remover utile per la rimozione di colle, resine (parcheggio sotto gli alberi) e catrame.
Si nebulizza il prodotto sulla zona da trattare, lo si lascia agire (i tempi di posa variano per ogni prodotto), e poi si risciacqua (in casi di contaminazione gravosa si può lavorare con un pennello o un panno a seconda delle zone).
NOTA: esistono dei prodotti con un mix di reagenti che possono attaccare residui ferrosi, catrame, colle e resine tutto insieme. Per ulteriori informazioni fai un salto nel mio laboratorio, dove potrai vedere dal vivo i prodotti, ricevere informazioni in base alle TUE esigenze e comprarli direttamente in sede.

La decontaminazione meccanica è affidata alla claybar (un pezzo di argilla con varie densità) utilizzata con il suo lubrificante.
La claybar viene fatta scorrere con movimenti verticali e orizzontali nebulizzando su tutto il pannello il suo lubrificante, questo per permettere una piena scorrevolezza ed evitare di creare graffi.
Come dicevo in precedenza, la decontaminazione meccanica non è fattibile su vernici di auto opache o parti in plastica grezza (non verniciata).
Ogni tanto sento dire (o leggere sui social) di non esagerare (in termini di frequenza) con la decontaminazione per non rischiare di rovinare l’auto. Sinceramente la trovo una notizia errata, io consiglio, sopratutto sui cerchi, di effettuare una decontaminazione con iron remover molto frequentemente, per far evitare all’ossido di ferro delle pastiglie di penetrare nella vernice (ovviamente tutto va fatto sempre in base alle condizioni dell’auto e rispettando sempre la metodologia di utilizzo corretta).
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